mercoledì 11 aprile 2018

Yates, larve da pesca ed Easter Parade


Easter Parade è stato il mio primo Yates.
Io ed il carissimo Richard ci siamo incontrati in una timida e tiepida giornata primaverile, davanti ad un camino ancora acceso.
Di lui ho apprezzato da subito la sagacia, l'ironia e, perchè no, anche gli implacabili giudizi sulla debolezza umana - e fidatevi che sono stati davvero molti, difficili da mandar giù talvolta.

Considerato un capolavoro alla pari di Revolutionary Road, Easter Parade è una saga familiare eccezionale.
Sarah e Emily sono due sorelle caratterialmente molto differenti, la prima più solare e convenzionale, l'altra più chiusa e indipendente.
La penna di Yates ritrae le loro esistenze borghesi sullo sfondo di un'America spogliata del suo sentimentalismo ottimista, abbracciando i loro destini per quasi cinquant'anni.
Figlie di genitori divorziati, cercano in tutti i modi di sottrarsi alla mediocrità a cui sembrano destinate per nascita, aspirando ad una felicità difficile da identificare quanto da ottenere.
Né l'una né l'altra delle sorelle Grimes avrebbe avuto una vita felice, e a ripensarci si aveva l'impressione che i guai fossero cominciati con il divorzio dei loro genitori. [...]
Yates è spietato con le persone che ingannano sè stesse e gli altri; non lascia via di scampo o possibilità di riscossa ai suoi personaggi; li lascia in balia di occasioni di felicità non colte, scelte sbagliate ed un destino che sembra essere influenzato pesantemente dal loro vissuto familiare.
Non c'è spazio per quel romanticismo gioioso tanto caro alla propaganda statunitense, ma piuttosto tra le pagine si respira una visione essenzialmente negativa del genere umano.

I riferimenti autobiografici sono molti: Yates dichiarò di essere una delle sorelle Grimes e nominò la madre delle due ragazze Pookie, cambiando solo una lettera di Dookie - nomignolo con cui sua madre Ruth si faceva chiamare dai figli.
I temi costanti del divorzio, dell'alcolismo e della famiglia come nucleo soffocante sono frutto di un processo di abreazione.
Nella sua letteratura dei particolari curati, dei riferimenti fini - come direbbe Pookie ogni dettaglio è una chiave di lettura importante. Il cartello che mette in vendita Blood and sand worms* (larve da pesca) - presente per ben due volte nel romanzo - non è una semplice minuziosità volta a ricamare il testo, bensì una metafora vitale.
La famiglia è infatti per Yates un'entità contorta, vermicolare, sotterranea, claustrofobica.
Una claustrofobia che ricorda a tratti Kafka e che accompagna il lettore fino alla fine.
Da qui la chiusura maestrale:
[...] ti va di venire dentro a conoscere la famiglia?
E cosa importa del tuo Problema del Tetro Fine, Yates, delle vite incocludenti, autoconservative, egoiste a tratti, della frivolezza umana.
Sprofondiamo insieme in questa tranquilla disperazione.
Non vedo l'ora del prossimo caffè insieme (decaffeinato possibilmente).


con affetto,
Claudia 
(*Larve e lombrichi)

 La colonna sonora della mia lettura 
(#notedicarta)
Walk on the Wild Side, Lou Reed
Walk like an Egyptian, The Bangles
Suffragette City, David Bowie