mercoledì 26 novembre 2014

#bookreview : Recensione - Il nome della rosa di Umberto Eco

Amiche e amici lettori del blog, buonasera e ben ritrovati con un nuovo appuntamento della Giovane Libraia.
La mia assenza prolungata è dovuta a una serie di circostanze e impegni previsti e non.
Ma non temete, sono di nuovo qui, - so che lo dico spesso ormai - più forte che mai!
Si avvicinano le vacanze natalizie, e di conseguenza la finestra di esami di gennaio - febbraio, ma nonostante tutto riesco a dare spazio anche alle mie letture. Per leggere si trova sempre tempo insomma!
Il mio project 10 books prosegue bene, non a passo spedito, ma comunque positivamente.
Sono al mio quinto e sesto libro, Inheritance di Paolini - un bel malloppo di 800 pagine - e Amleto di Shakespeare - che mi sta facendo arrancare alla conclusione.
Ho dovuto sostituire un dei dieci libri in lista, perché di recente mi sono iscritta a un gruppo su Anobii, in cui si organizzano gruppi di lettura di vario genere e con grande entusiasmo mi sono aggregata al The Trilogy Century group, previsto per il 2015. Di conseguenza ho dovuto abbandonare la lettura de La caduta dei giganti di Follett e rimandarlo a gennaio. Ma don't worry ho una new-entry meravigliosa di cui vi parlerò sicuramente a breve, ora vi lascio un po' sulle spine lettori!
Quasi dimenticavo! Ieri sera sono andata con il mio bello a vedere Il canto della rivolta ... ECCEZIONALE! (Ma vi parlerò anche di questo prossimamente!)
Bene, bene, oggi invece vi lascio con una nuovissima recensione che spero vi dia nuovi spunti e che demolisca qualche luogo comune sull'autore e sul libro.




Titolo: Il nome della rosa
Autore: Umberto Eco
Genere: Romanzo storico, gotico, giallo
Editore: Bombiani - (brossura)
Pagine: 532
Prezzo: € 10,90


Commento personale 

In pochi non hanno mai avuto il piacere - o il dispiacere, dipende dai punti di vista - di sentir parlare de Il nome della rosa; chi per motivi scolastici, chi per la fama quasi ingombrante che questo libro ha nella nostra cultura.
Sono questi gli aspetti che solitamente intimidiscono di più i lettori, senza alcun dubbio.
La paura di dover affrontare una lettura pesante e troppo impegnativa dilaga tra chi preferisce solitamente leggere qualcosa di più "leggero".
Eppure oggi il mio tentativo sarà proprio quello di demolire il mito della lettura impossibile, pesante e noiosa di questo libro per fare spazio a una visione un pochino più positiva, nel limite delle mie capacità ovviamente!

Romanzo storico ambientato nel 1327, Il nome della rosa è teatro di un giallo assolutamente moderno ed affascinante, ma soprattutto intelligente ed acuto.
Nulla a che vedere con i molteplici libri di serie zeta che si spacciano per romanzi storici nei vari bookstores.

Fonte di ispirazioni per numerose riflessioni etiche e religiose, coinvolge il lettore fin dalle prime pagine.
Il registro linguistico, un tantino forbito, potrebbe essere un piccolo scoglio da superare per il lettore.
Eppure, non si può che ammettere come proprio questa caratteristica peculiare dia quel tocco in più a tutte le vicende; parliamo di latinismi, e varie citazioni in latino, e di un lessico molto ricercato, che però calzano a pennello il mondo complesso, curioso, articolato, cupo e peccaminoso dell'abbazia benedettina sperduta nei monti dell'Italia settentrionale in cui soggiornano Guglielmo da Baskerville e Adso da Melk per sette giorni.

Insomma, Eco ci tratteggia con grande maestria un quadro medievale che tocca i temi più disparati, grazie alle acutissimi digressioni storico-filosofiche, nonché alla spettacolare capacità di ragionamento che accompagna Guglielmo e Adso nella loro ricerca verso la verità buia e inquietante sulla successione di omicidi che colpiscono la quiete apparente della vita monacale.
Stiamo parlando di un romanzo che vale la pena di essere vissuto, col fiato sospeso, fino all'ultima pagina.
Dal finale per niente scontato, vi sembrerà che le pagine trasudino terrore, stupore, sapere e sangue.
Non manca nulla; tutto quello che ho sempre cercato in un romanzo storico-medievale che si rispetti l'ho finalmente trovato nei capitoli de Il nome della rosa: intelligenza e simbolismo, inquisitori, manoscritti e libri perduti, timore di Dio, regole ecclesiastiche e chi più ne ha più ne metta.

Voi provate ad aprirlo. Iniziate a leggere e non pensate che a farvi cullare.




Voto finale 


     

5/5


Per questa sera è tutto amici lettori!
Vi aspetto presto per nuovi appuntamenti librosi, tenetemi d'occhio!
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2 commenti:

  1. Ciao bellissima e scusami il ritardo nel commentarti, ma fra una cosa e l'altra ho avuto un po' di confusione mentale e tanti post da leggere e commentare!
    Allora, sinceramente non l'ho mai letto e a dire la verità non penso che mi possa intimorire più di tanto, sono una di quelle che ha letto I promessi sposi di propria spontanea volontà quindi sono folle al punto giusto per potermi lanciare su Eco, ma... aspetterò il momento giusto per farlo!
    Intanto mi fa piacere che tu ne abbia avuto un'impressione positiva!!

    Un saluto!

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    Risposte
    1. Ciao carissima! Ti avevo risposto qualche giorno fa , ma ho notato che il commento si è completamente volatilizzato!
      Ho sempre creduto fermamente che esiste un momento giusto per ogni libro. Il mio per Eco è arrivato ora, sono sicura ci sarà anche un tuo Eco-perfect-moment :)

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