venerdì 18 marzo 2016

Sul comodino - #Fridaynight

18 marzo 2016.
Dopo una delle solite giornate frenetiche tra aule universitarie e segreterie studenti, finalmente posso godermi il mio venerdì sera da vera festaiola.
Computer, trapunta, kobo e gelato.
Ahh, la gioventù.
Il ritorno del post tutto e niente che tanto aspettavate, giusto per essere sicuri che respiro ancora (quel poco di ossigeno pulito che si trova in città, insomma).
I mesi passano in un battibaleno. Tra poco mi trovo un anno più vecchia, la mia vita da teenager è ormai un ricordo dolce che si affievolisce sempre più, mentre sulle mie spalle pesano sempre più responsabilità. Ma per vedere il bicchiere mezzo pieno - cosa che devo impormi per non crollare - sto costruendo il mio futuro giorno per giorno, facendo quello che mi piace, con un sorriso.
(e una marea di sudore, ma ho detto che guardo il bicchiere mezzo pieno!)
Ora, la mia vita da lettrice - quello che alla fine interessa a voi - è in continuo mutamento. Leggo tanto, e leggo cose belle.
Questa è la felicità.
Trovare alla sera accanto al proprio letto qualche pagina da sfogliare per sentirsi un po' meno sola sotto le coperte, un po' più forte davanti alle sfide, un po' coccolata nei momenti malinconici.
E con qualche pagina intendo sei libri.
Ormai l'abitudine di leggere un libro alla volta è stata sostituita dalla cattiva tendenza ma sì, inizio anche questo tanto è corto. 
Eh beh certo. Finchè non ti ritrovi con la torre di Pisa sul comodino.
Le fondamenta sono solide.
Note invernali su impressioni estive di Dostoevskij per il gruppo di lettura A cena con Dosto di Rebecca.
Bello, bellissimo. Diari di viaggio, la mia passione.
I fiori del male di Baudelaire.
Lei piange insensata, perchè ha vissuto e perchè vive! Ma quel che soprattutto ella deplora, e la fa fremere sino ai ginocchi è il fatto che domani bisognerà che viva ancora. Domani, e domani ancora, e sempre. Come noi.
Labirinti di parole, quanto basta.

Saggistica ne abbiamo? Ovvio. Books vs cigarettes di Orwell, pure in lingua. Tant'è.
Narrativa italiana nuova e promettente con Lacci di Starnone, un po' di oriente con il mio primo Murakami, in e-book, Norwegian Wood.
E, per non farsi mancare proprio niente, La pulce musicale di Italo Calvino; un breve saggio inviatomi gentilmente dalla casa editrice Franco Cesati Editore. (Ve ne parlerò presto.)

E pensate, in tutto questo riesco anche a caricare dei video sul canale youtube. Insomma, chiamatemi Wonder Woman.






Incredula di aver scritto un post, vi lascio con un forte abbraccio e la citazione di una vita.

"[...] L'unica ossessione che vogliono tutti: l'amore.
Cosa crede, la gente, che basti innamorarsi per sentirsi completi? La platonica unione delle anime?
Io la penso diversamente. Io credo che tu sia completo prima di cominciare. E l'amore ti spezza. Tu sei intero, e poi ti apri in due. [...]"
Oh, mio caro Roth.

Claudia

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