Due luoghi comuni, discutibili senz'altro, ma che fanno da bello sfondo per il libro di cui voglio parlarvi questa sera.
Mi è stata gentilmente inviato dalla casa editrice Franco Cesati Editore (che colgo l'occasione per ringraziare) una vera e propria chicca su uno degli autori italiani contemporanei più apprezzati degli ultimi tempi: Italo Calvino.
"[...] Eppure uno scrittore così tanto letto e studiato, i cui libri si trovano esposti in bella vista sugli scaffali di qualsiasi libreria [...] tiene nascoste le sue sorprese, le sue preziose rarità, lontano da occhi indiscreti, da giudizi azzardati e da orecchie inesperte.[...]"Inizia così il saggio di Giovanni Inzerillo, La "pulce" musicale di Italo Calvino.
Stiamo parlando infatti di quella sua vena teatrale e musicale sconosciuta a molti.
Chi se lo aspettava, insomma, un Calvino appassionato di balletti e librettista di Mozart?
Eppure la sua genialità creativa ci è ben nota. Ma ci stupisce sempre, con effetti speciali - come si suol dire.
Nonostante non fosse in possesso di una grandissima cultura musicale - a differenza di molti altri autori, quali Montale ed Eco - Calvino si destreggia bene tra la sua caratteristica prosa narrativa e un'ottima impronta musicale.
Le sue canzoni sono un contributo prezioso per la cultura musicale degli anni Cinquanta-Sessanta ed hanno come scopo quello di stimolarla, inserendo tematiche di più ampio spessore ed estirpando piano piano l'aspetto ludico, fine a sé stesso.
Inzerillo analizza con gran cura, ma senza mai annoiarci, una cernita di testi poetici destinati ad essere accompagnati da un pentagramma. Testi come Dove vola l'avvoltoio? e Sul Verde Fiume Po, i quali si riferiscono sempre ad aspetti della realtà in cui Calvino vive.
Parliamo di neocapitalismo, dopoguerra e odio bellico.
Avevamo vent'anni e oltre il ponte / oltre il ponte che è in mano nemica / vedevam l'altra riva, la vita, / tutto il bene del mondo, oltre il ponte.Si tratta senz'altro di canzoni che vanno apprezzate per la scelta del lessico, intrinsecamente sonoro, in quanto l'arrangiamento musicale - molto spesso limitato - non era nemmeno curato da Calvino.
Siccome non ci fa mancare niente, Inzerillo ci introduce anche al racconto teatrale mimico Allez-Pop, pubblicato a ridosso del 1958 - 1959, che ha come protagonista ... una pulce.
Insomma, e pensare che il nostro Italo dichiarò "Il mondo della musica mi dà soggezione".
E mentre canticchio Turin-la-nuit o Rome by night, sorseggiando una tazza di latte caldo, perchè non spulciate un po' il catalogo della Franco Cesati Editore?
Insomma, scovate le perle nascoste e fatemi sapere.
Un abbraccio,
Claudia
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