lunedì 10 aprile 2017

Mal di pietre e sorrisi liquidi




Scorrevole, piacevole, delicato.
Oserei dire poetico, ma parlo di quella poesia semplice, limpida e senza pretese.
Solo centodiciassette pagine di dolcezza e sorrisi, sorrisi liquidi. 
Mal di pietre di Milena Agus è un concentrato di emozioni ovattate, che si sciolgono pagina dopo pagina, talvolta impercettibilmente, accompagnate dalle note di Chopin, Bach e Debussy.
Mi piacerebbe definirlo un romanzo onomatopeico.
Il suono è infatti il filo portante della narrazione, unisce e divide, talvolta accompagna, ma la sua presenza è una costante. Abbiamo il mare che bagna le coste della Sardegna, il pianoforte, il flauto, Milano ed infine "[...] l'amore che si fa con il rumore dei gabbiani.".

Mal di pietre è un racconto nostalgico, che parla d'amore con la stessa freschezza e semplicità dei bambini, i quali custodiscono il dolore con un'ingenuità commovente. 

  "[...] Tutti erano convinti che un uomo di 50 anni non guarderebbe mai una coetanea, però questi erano ragionamenti validi per le cose del mondo. L'amore no. L'amore non bada nè all'età nè a nient'altro che non sia l'amore. [...] Se lui glielo avesse chiesto, lei non sarebbe tornata a casa mai più. Perchè l'amore è più importante di tutte le altre cose. [...]"

Nell'epicentro del romanzo troviamo una donna, il suo matrimonio e il suo amore extraconiugale con il Reduce, incontrato in un luogo termale, dove entrambi curano su mali de is perdas, letteralmente il mal di pietre, ovvero i calcoli renali.
Un male che si tramuta in mal di amore, e che ci viene narrato dalla voce della nipote tramite pianti, sorrisi e stupore. 

Mal di pietre, pietre preziose come "[...] Il cielo a pezzetti fra i rami spogli degli alberi."
Preziose come questo romanzo che non è altro che un microcosmo femminile, costellato da donne estremamente diverse tra loro, scritto da una penna aggraziata dal tratto leggero.

"[...]Lei non era matta, era una creatura fatta in un momento in cui Dio semplicemente non aveva voglia delle solite donne in serie e gli era venuta la vena poetica e l'aveva creata."
Ho scovato questo gioiello in uno scaffale nascosto ed impolverato di un mercatino dell'usato, ad occhi chiusi. Sono contenta di averlo sistemato in borsetta e di avergli lasciato arricchire il mio piccolo universo di lettrice.


Claudia 

La colonna sonora della mia lettura: 
Ludovico Einaudi, Night
De Andrè, Bocca di rosa

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