domenica 8 marzo 2015

#bookreview - Recensioni: Come un romanzo di Daniel Pennac

In questa domenica pomeriggio torinese colma di sole mi appropinquo alla tastiera del computer, per recensirvi una delle mie ultime letture.
Colgo l'occasione per augurare a tutte le donne che mi seguono, e più in generale alle donne del mondo, una felice otto marzo. Ricordatevi che non abbiamo bisogno di questa triste ricorrenza per ricordarci dei nostri diritti, dei nostri doveri e di ciò che siamo e rappresentiamo. Siate orgogliose di essere donne trecentosessantacinque giorni all'anno, sempre.


Titolo: Come un romanzo
Autore: Daniel Pennac
Genere: Saggio
Edizione: Universale Economica Feltrinelli
Prezzo: € 9,00
Pagine:  141



La stragrande maggioranza dei lettori di tutto il mondo è venuto a contatto con Daniel Pennac, almeno una volta nella vita. Per piacere, per casualità, per forzatura, poco importa.
Il suo nome suona sempre familiare alle nostre orecchie, provocandoci un misto di emozioni, che insomma mi chiedo come non possano essere positive - ma come si dice, de gustibus - .
Forse stiamo parlando di uno degli autori francesi più appetibili,tanto che i suoi romanzi vengono letti anche ai bambini di più tenera età per iniziarli al mondo della lettura.

Ma quest'oggi, non vi parlerò di uno dei suoi romanzi, bensì del suo saggio più celebre Come un romanzo, il cui fulcro è la ricerca del cosidetto piacere della lettura, spesso considerato inesistente, soprattutto in gioventù.

Si tratta di un saggio molto breve,  il quale però riesce a suscitare nel lettore un forte senso di appagamento. In fondo il lettore stesso è il sole intorno a cui gira la penna dell'autore.
La lettura viene rappresentata come parte integrante della crescita, dello sviluppo di un individuo, attraverso un processo di amor et odium alternato.
Pennac si rivolge in primo luogo ai giovani lettori in erba, i quali spesso si trovano in un vero e proprio stato di ribellione contro la monotonia dei testi proposti dalle istituzioni scolastiche.
Si tratta perlopiù di testi che nella maggior parte dei casi vengono analizzati maniacalmente, perdendo di vista ciò che davvero conta per un lettore: il rapporto di amicizia e rispetto che intercorre tra le pagine di un libro e chi le sfiora.

"[...] Perchè, ancor più istruttivo del nostro modo di trattare i libri, c'è il nostro modo di leggerli. In fatto di lettura, noi lettori ci accordiamo tutti i diritti, a cominciare da quelli negati ai giovani che affermiamo di voler iniziare alla lettura.
  1. Il diritto di non leggere  
  2. Il diritto di saltare le pagine   
  3. Il diritto di non finire un libro    
  4. Il diritto di rilggere
  5. Il diritto di leggere qualsiasi cosa
  6. Il diritto al bovarismo
  7. Il diritto di leggere ovunque                
  8. Il diritto di spizzicare        
  9. Il diritto di leggere a voce alta         
  10. Il diritto di tacere [...]"
                                            
Insomma, un vero e proprio vadevecum che ogni lettore dovrebbe sfogliare ed apprezzare, per esaltare il suo essere di bibliomane.

[...] L'uomo costruisce case perchè è vivo ma scrive libri perchè si sa mortale. Vive in gruppo perchè è gregario, ma legge perchè si sa solo. La lettura è per lui una compagnia che non prende il posto di nessun'altra, ma che nessun'altra potrebbe sostituire. [...]
Vi invito calorosamente a dare una possibilità a questo autore, nel caso in cui non l'abbiate mai affrontato. Vi strabilierà con la sua prosa frizzante, e il suo contagioso entusiasmo.




Voto finale - 4/5 

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A presto bibliomani,
La giovane Libraia, CarolH.

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